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La terapia di resincronizzazione cardiaca migliora la frazione di eiezione e il rimodellamento cardiaco, indipendentemente dall'età dei pazienti


La terapia di resincronizzazione cardiaca ( CRT ) migliora i sintomi e riduce la mortalità nei pazienti con scompenso cardiaco, ma esistono pochi dati sulla efficacia di questa terapia nei pazienti anziani.

L’obiettivo di uno studio, coordinato da Alessandro Capucci dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona, è quello di definire i benefici in termini di miglioramento della frazione di eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ), correlati alla resincronizzazione cardiaca, in due sottogruppi di pazienti ( inferiore a 75 anni e uguale o superiore a 75 anni ) e verificare le possibili differenze tra questi due gruppi.

Lo studio osservazionale prospettico a singolo Centro ha riguardato 65 pazienti in trattamento ottimale, scompenso cardiaco avanzato e indicazione alla terapia di resincronizzazione cardiaca.

La frazione di eiezione ha mostrato un miglioramento tempo-correlato nell'intera popolazione ( +10.6% nell’arco di 12 mesi ), così come in ogni sottogruppo.

L'entità del miglioramento della FEVS è stata simile nei pazienti anziani e non-anziani ( 13.6% vs 7.9%, p=ns ).

I diametri del ventricolo sinistro, la pressione sistolica della arteria polmonare, la classe NYHA, il punteggio alla scala MLHFQ ( Minnesota Living with Heart Failure Questionnairee ), l’ampiezza del QRS tutti hanno mostrato un miglioramento tempo-correlato nell’intera popolazione, così come in ogni sottogruppo.

Il rimodellamento del diametro telediastolico del ventricolo sinistro e la riduzione dell’ampiezza del QRS sono risultate significativamente più pronunciate nei pazienti più anziani, mentre altri endpoint secondari clinici e strumentali hanno mostrato un miglioramento simile tra i pazienti anziani di età uguale o superiore a 75 anni e inferiore a 75 anni.

Non c’è stata alcuna differenza significativa per quanto riguarda la mortalità tra i pazienti anziani e non-anziani.

Dallo studio è emerso che la terapia di resincronizzazione cardiaca è efficace nel migliorare la frazione d’eiezione ventricolare sinistra nei pazienti anziani e nei pazienti non-anziani.
La sola età non dovrebbe essere un fattore determinante per limitare la terapia di resincronizzazione nei pazienti con scompenso cardiaco. ( Xagena2013 )

Brambatti M et al, EuroPACE 2013; 15 :704 -710

Cardio2013



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